Probabilmente pochi di voi conoscono il nome di Augusto De Angelis, eppure è stato tra i padri del giallo all'italiana. Il suo commissario De Vincenzi (rigorosamente senza nome di battesimo) è forse il primo fra i tanti ispettori/commissari di polizia che si susseguiranno in anni più recenti.
È una notte di nebbia a Milano e sembra quasi di essere immersi in quell'atmosfera pesante e ovattata, nel freddo della grande città. Il commissario De Vincenzi è in ufficio, intento a leggere uno dei suoi amati libri, quando riceve l'inaspettata visita del suo amico d'infanzia Giannetto Aurigi. Subito dopo al commissario verrà comunicata la scoperta di un uomo assassinato... proprio in casa di Aurigi.
Segue il tentativo di scoprire il colpevole e di scagionare l'amico, verso cui puntano ovviamente tutti gli indizi e i sospetti, ma che De Vincenzi sa dentro di sé essere innocente.
È un poliziesco classico, che oggi ci può sembrare poco incisivo, ma bisogna ricordare che è stato scritto nel 1935. E allora la prospettiva cambia, perché come dicevo De Vincenzi è l'antesignano di tutta la letteratura poliziesca italiana degli anni a seguire.
Bello da leggere quasi come "documento storico", per capire la nascita di un genere.
Al commissario De Vincenzi è stata anche dedicata una miniserie TV andata in onda sulla RAI nel 1974 e 1977.
Titolo: Il banchiere assassinato
Autore: Augusto De Angelis
Casa editrice: Le Mezzelane
Pubblicazione originale: 1935
Numero di pagine: 208
Lingua originale: italiano