Italo Calvino, Ti con zero

Calvino o, dell’origine dell’universo.

La prima parte, Altri Qfwfq, riprende Le cosmicomiche. Quattro brevi racconti in cui Qfwfq ci parla della formazione dei continenti, dell’origine degli uccelli, dei cristalli e del passaggio dal mare esterno, in cui i "corpi" (non ancora tali) fluttuano, al mare interno, il sangue. Racconti sospesi fra l’onirico e il darwiniano, con un protagonista-io narrante che scorre senza posa dalla condizione di progenitore di ogni essere vivente (pura cellula, o atomo) a quella di uomo contemporaneo alle prese con la vita moderna. La prosa è piacevolissima, a patto di lasciarsi andare, culla il lettore in quel flusso primordiale, avanti e indietro, come un mare calmo, ma un mare-non mare, primigenio.

In Priscilla ritroviamo ancora Qfwfq, che questa volta ci racconta la riproduzione cellulare, dalla mitosi alla meiosi alla morte, presentandola come un innamoramento con un sé che pure è altro da sé, pur non essendo altro.

E infine Ti con zero, l’ultima parte, composta di quattro racconti nei quali Calvino cerca di narrare la realtà attraverso la scientificità delle categorie logico-matematiche. Sono attimi in cui il tempo si ferma, ad esempio l’istante in cui un cacciatore aspetta che la freccia colpisca il leone o manchi il bersaglio, momenti fra la vita e la morte, in cui il tempo si ferma e diventa spazio.

Un libro ambizioso, che di certo richiede un lettore altrettanto ambizioso.

Uno di quei libri che, a detta del professore universitario che me lo aveva consigliato, un aspirante traduttore deve assolutamente leggere, senza focalizzarsi sul contenuto, ma lasciandosi portare dallo stile.

Titolo: Ti con zero
Autore: Italo Calvino
Casa editrice: Mondadori
Pubblicazione originale: 1967
Numero di pagine: 148
Lingua originale: italiano

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